AlbraFood - Prodotti Tipici e Biologici Online!

mercoledì 3 giugno 2015

Libri sul biologico: Il mio orto biologico





Stai cercando un libro che parli di biologico? Questo libro è un ottima guida per tutte le persone che vogliono cimentarsi nella coltivazione di un orto biologico ma è anche un ottimo approfondimento per capire cosa c'è dietro alla coltivazione bio, questo libro ha ricevuto ottime recensioni su amazon ed è anche per questo che ve lo consigliamo.

Note:
Un manuale pratico dedicato a tutti coloro che desiderano coltivare ortaggi senza ricorrere a concimi e pesticidi di sintesi. "Il mio orto biologico" va oltre le soluzioni a basso impatto ambientale praticate dall'agricoltura biologica, riunendo nello stesso volume anche i suggerimenti e i consigli offerti dalla permacultura e dall'agricoltura sinergica. Frutto dell'esperienza degli autori in oltre vent'anni di lavoro, il libro spiega con grande chiarezza come effettuare tutte le operazioni nell'orto, dalla preparazione del terreno alla semina, fino alla raccolta. Il tutto con il supporto di oltre centocinquanta illustrazioni tra foto e disegni a colori. La seconda parte del testo è occupata da oltre 40 schede di coltivazione dei principali ortaggi, con indicate modalità e tempi di semina, operazioni colturali, consociazioni, metodi di lotta naturali contro le principali avversità e tutto quello che può servire per una crescita sana ed equilibrata delle piante. Un vero e proprio prontuario per l'orticoltore, semplice da usare per chi è alle prime armi, ma utile anche ai professionisti del settore e a chiunque ami l'arte di coltivare e produrre alimenti buoni e sani.

Le recensoni:

Di facile utilizzo e ricco di spunti interessanti. L'ideale per cominciare a fare un'agricoltura biologica, anche se presuppone alcune conoscenze di base. Tanti suggerimenti utili, con alcune indicazioni di agricoltura biodinamica e permacultura, lascia la voglia di scoprirne di più. Lo consiglio soprattutto a chi ha voglia di iniziare a farsi un oritcello dietro casa, ma anche a chi già lo fa e vuole migliorare le proprie produzioni.

Per chi ha la passione per la coltivazione in proprio è un buon testo. In particolare la scelta del biologico può coincidere facilmente con l'orto domestico, dove l'estensione limitata consente una cura più attenta ed una maggiore qualità.
Un libro facile con buoni suggerimenti e qualche trucchetto che ancora non conoscevo.
Interessanti le schede dei singoli ortaggi e la spiegazione passo dopo passo di quello che bisogna fare per approntare un orto biologico di tutto rispetto.
Io consiglierei la consultazione incrociata di un testo di fitopatologia, per identificare al meglio le problematiche delle piante, fermi restando i consigli per l'agricoltura biologica.

Ottima lettura, veloce, il più delle volte di facile comprensione. Offre vario spazio all'agricoltura sinergica e alla permacultura.
Altra nota positiva è la presenza di svariate tabelle e disegni, tutti rigorosamente a colori, che vanno a completare lo scritto.
Molto utili e di facile consultazione sono anche le schede-ortaggio a fine libro.
Se vogliamo trovare qualche difetto posso dire che delle volte leggendo, si ha una sensazione di incompletezza mentre altre volte non pare altrettanto chiaro e conciso come in buona parte del libro invece risulta essere.
In ogni caso, un ottimo libro sia per ortolani neofiti e non. Consigliato!



Puoi trovare il libro qui

Prova le Birre Artigianali Piemontesi !

PlantNet, l’app che riconosce piante e fiori

Chi non si è mai chiesto il nome di un fiore o di una pianta comparsa misteriosamente in giardino?
Gli studiosi di botanica francesi ne sanno una più del diavolo e hanno creato PlantNet, una applicazione per smartphone che consente di identificare fiori, piante e frutti con la fotocamera.
Con un database di oltre 6.000 specie e 20.000 immagini in continuo aggiornamento, l’app è in grado di riconoscere la magior parte di di piante e fiori,e grazie alla possibilità di upload si può  contribuire caricando e nominando le immagini delle nostre piante e fiori.


Prova le Birre Artigianali Piemontesi !

martedì 15 aprile 2014

LA CELIACHIA NON E’ UNA MALATTIA MA IL RISULTATO DI UNA MODIFICAZIONE GENETICA DEL FRUMENTO.

UN FRUMENTO NANIZZATO
Il professor Luciano Pecchiai, storico fondatore dell’Eubiotica in Italia e attuale primario ematologo emerito all’ospedale Buzzi di Milano, ha avanzato una spiegazione di questa possibile correlazione causa-effetto su cui occorrerebbe produrre indagini scientifiche ed epidemiologiche accurate. «E’ ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto – spiega Pecchial – cosicchè facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all’azione del vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire “nanizzato” attraverso una modificazione genetica».Appare fondata l’ipotesi che la modifica genetica di questo frumento sia correlata ad una modificazione della sua proteina e in particolare di una frazione di questa, la gliadina, proteina basica dalla quale per digestione peptica-triptica si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale è dovuta l’enteropatia infiammatoria e quindi il malassorbimento caratteristico della celiachia.«E’ evidente – ammette lo stesso Pecchiai – la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine».
E NON E’ DA ESCLUDERE CHE SIA PROPRIO QUESTO UNO DEGLI SCOGLI PIU’ DIFFICILI DA SUPERARE
400.000 malati in Italia.La riconversione della produzione, una volta che questa sia entrata a regime e abbia prodotto i risultati economici sperati, diviene impresa assai ardua e incontrerebbe senza dubbio molte resistenze.Di qui la probabile mancanza di interesse ad approfondire una simile ipotesi per trovarne l’eventuale fondamento.D’altra parte, nessuno ancora ha trovato una spiegazione al fatto che l’incidenza della celiachia è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni e l’allarme non accenna a rientrare. «Mentre qualche decennio fa l’incidenza della malattia era di 1 caso ogni mille o duemila persone, oggi siamo giunti a dover stimare 1 caso ogni 100 o 150 persone», spiega Adriano Pucci, presidente dell’Associazione Italiana Celiachia. «Siamo dunque nell’ordine, in Italia, di circa 400 mila malati, di cui però soltanto 55 mila hanno ricevuto una diagnosi certa e seguono una dieta che può salvare loro la vita».In molti sostengono che l’aumento dei casi di celiachia sia una conseguenza del miglioramento delle tecniche diagnostiche, ma la spiegazione non convince, appare eccessivamente semplicistica e riduttiva. Fatto sta che, anziché cercare spiegazioni sulle cause, cosa che permetterebbe di provvedere poi alla loro rimozione, la ricerca oggi percorre direzioni opposte, ipotizzando e sperimentando ulteriori modificazioni genetiche del frumento stesso per «deglutinare», cioè privare del glutine, ciò che ne è provvisto o «immettere» nel frumento caratteristiche proprie di cereali naturalmente privi di glutine.
IL MISTERO DEL CRESO
A proposito torna alla mente una questione dibattuta qualche anno fa alla quale non è mai stata fornita risposta e che rimane a tutt’oggi un problema apertissimo e attuale: il cosiddetto grano Creso. Nel 1974, all’insaputa dei più, viene iscritto nel Registro varietale del grano duro il Creso. Nove anni dopo, la superficie coltivata a Creso in Italia era passata da pochi ettari a oltre il 20% del totale, con 15 milioni di quintali l’anno per un valore, di allora, di circa 600 miliardi di vecchie lire.Da una pubblicazione del 1984 si ricavò poi che quel grano era stato «inventato» e sviluppato presso il centro di studi nucleari della Casaccia. Nel lavoro, come ricordò nel 2000 anche il fisico Tullio Regge su Le Scienze, si sottolineava l’efficacia della mutagenesi e l’introduzione di nuovo germoplasma e di ibridazioni interspecifiche.In sostanza, il Creso era il risultato dell’incrocio tra una linea messicana di Cymmit e una linea mutante ottenuta trattando una varietà con raggi X. Per altre varietà in commercio erano stati utilizzati neutroni termici. In che misura, per esempio, il consumo continuativo di questo frumento può avere influenzato l’organismo di chi lo ha ingerito? Non si sa, né pare che alcuno voglia scoprirlo. Lo stesso Regge si limitò ad affermare che comunque «lo hanno mangiato tutti con grande gusto».E se la celiachia fosse il risultato di decenni di ripetuti e differenti interventi sulle varietà di grano che sta alla base della maggior parte del cibo che mangiamo? Chissà se a qualcuno, prima o poi, verrà voglia di capirlo.
Claudia Benatti
fonte : http://www.laleva.org
Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org





Prova le Birre Artigianali Piemontesi !

mercoledì 15 gennaio 2014

Festival del benessere a Rimini, dal 24 al 26 gennaio

Nel padiglione fieristico di via XXV Luglio 21, infatti, per tre giorni sarà possibile incontrare  operatori didiscipline olistiche e naturali e conoscere più da vicino proposte per il benessere psico-fisico e per uno stile di vita più armonico con la natura.
Saranno molteplici gli operatori che si metteranno a disposizione per far provare al pubblico nuovimetodi di rilassamento, massaggi, shiatsu riflessologia, trattamenti estetici e per illustrare attraverso conferenze ed esperienze pratiche discipline non sempre conosciute a fondo.

La fiera offrirà anche l’occasione di trovare soluzioni eco per la propria casa ed il vivere quotidiano, dagli isolamenti alle soluzioni di bioarchitettura e bioedilizia, dagli eco arredi alle nuove tecnologie volte al risparmio energetico.
Un evento rivolto al grande pubblico, ma anche un momento d’incontro tra chi ricerca, produce, vende, tutela e promuove tutto quanto riguarda direttamente il nostro benessere.
La Fiera, ad ingresso gratuito, sarà aperta dalle 9 alle 18.
Prova le Birre Artigianali Piemontesi !

lunedì 16 dicembre 2013

Concorso fotografico "La Birra e il Natale"


"C'è fermento" già al lavoro per organizzare il prossimo evento non ci lascia "a bocca assciutta" organizzando un concorso fotografico intitolato "La Birra e il Natale".
Il concorso è aperto a tutti e partecipare è semplice, basta inviare la foto che avere realizzato con un messaggio alla loro pagina facebook, le foto verranno tutte pubblicate e la più bella vincerà un bellissimo regalo: Sei calici da birra e una bottiglia di birra artigianale.
Non vi resta che stappare una bottiglia e tirar fuori la vostra fotocamera!


Prova le Birre Artigianali Piemontesi !

martedì 10 dicembre 2013

Europa: stop di due anni ai killer delle api


Il primo dicembre è finalmente stato avviato il divieto per i produttori europei d’uso dei neonicotinoidi classificati da Bruxelles come dannosi per le api e noti soprattutto per esser ritenuti responsabili del fenomeno della loro moria. Durante il periodo di applicazione della legge, si tratta di due anni, il bando potrebbe essere rinnovato o meno, tutto dipenderà da quello che emergerà dalle analisi sull’impatto di questa sospensione.
Gli agro farmaci sotto inchiesta e banditi ufficialmente dal suolo europeo, per una durata di due anni, sono il Thiamethoxam, Imidacloprid e Clothianidin. Il divieto che è stato deciso secondo un parere dell’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), riguarda soprattutto le colture da cui sono attratte maggiormente le api, ovvero mais, colza, girasole e cotone. Le uniche eccezioni saranno consentite solo per le coltivazioni in serra e il periodo conseguente alla fioritura.
A dimostrare parere contrario si è affacciata da fine novembre la lobby inglese NFU la quale ritiene vitale il mantenimento di un ampio ventaglio di agrofarmaci al fine di garantire un’agricoltura sostenibile e produttiva e il bando si pone in direzione contraria a questo principio.
 Tra l’altro la lobby britannica si è schierata assieme a Syngenta nella sua battaglia legale al ricorso contro Bruxelles per aver accusato lo studio di EFSA inaccurato e lacunoso.
L’argomento dei neonicotinoidi accende anche un’ altra problematica calda che ha recentemente richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica. Si tratta dell’obbligo per gli apicoltori di inserire in etichetta la presenza di polline proveniente da  colture OGM. La discussione è nata subito dopo la decisione da parte della Commissione europea di esentare gli apicoltori da tale obbligo atto che ha suscitato subito la reazione avversa da parte di un gruppo di deputati della Commissione Ambiente del Parlamento europeo. Il gruppo di deputati ha ritenuto opportuno considerare il polline come vero e proprio ingrediente del miele e che se presente ad una percentuale superiore allo 0,9 comporterebbe l’onere di indicarne la presenza sull’etichetta.
Prova le Birre Artigianali Piemontesi !

lunedì 25 novembre 2013

Dove acquistare il Sedano Rosso di Orbassano


La tradizione del sedano rosso a Orbassano è antica, risale al Seicento, quando la duchessa di Savoia, Anna Maria d'Orléans, sposa del re Vittorio Amedeo II, portò con sé dalla Francia il sedano violetto di Tours, più saporito e tenero di quelli coltivati al tempo in Piemonte.
Con il passare degli anni il sedano violetto francese si è ben acclimatato negli orti circostanti la città di Torino, soprattutto ai terreni ricchi di acqua della zona di Orbassano, e ha sviluppato il caratteristico colore rosso alla base delle coste e un sapore lievemente ammandorlato che lo rende molto interessante per l'utilizzo gastronomico. 

Il sedano rosso si seminava a marzo aprile in pieno campo e si trapiantava a giugno-luglio per essere poi pronto dalla fine di settembre ai primi di novembre, quando si celebrava perfino una festa.
Per conservare e intenerire i sedani gli ortolani durante l'inverno si erano anche inventati un metodo ingegnoso: scavare delle fosse nel terreno a sezione rettangolare, in cui deporre i sedani rossi appena raccolti, in piedi, fosse profonde quanto le coste del sedano. Ricoprivano poi i sedani con fieno di erbe raccolte nelle aree paludose dei boschi di Stupinigi (dette impai) e, se le condizioni climatiche erano favorevoli, riuscivano a conservare i sedani fino a marzo.
Gli ortolani si davano appuntamento al mercato di Torino che, fino attorno al 1930 era in piazza Borgo Dora, davanti all'Arsenale (oggi della Pace) poi, negli anni '30 vennero inaugurati "i Mercati Generali all'Ingrosso" in piazza Balilla, oggi piazza Galimberti, dove i loro prodotti venivano venduti ai dettaglianti. Ma gli ortolani di Orbassano erano presenti con la loro specialità anche sui mercati di Pinerolo, Avigliana, Giaveno, e si spingevano fino a Susa.

Il sedano rosso di Orbassano si raccoglie dalla fine di settembre ai primi di novembre.

Ecco alcuni produttori e contatti interessanti:

Giancarlo e Doriano Pozzatello Orbassano (To) strada Pendina tel. 347 1308602

Adriano Quaglino Orbassano (To) strada Stupinigi, 105 tel. 011 9035378 339 8555653 Nel periodo del raccolto, da fine settembre ai primi di novembre, Adriano Quaglino è presente con i suoi sedani biologici sui mercati di Rivalta (martedì) e di Grugliasco (sabato).

Cascina Gorgia Orbassano (To) strada Stupinigi, 80 tel. 011 9002384 339 5909665 agriturismo@cascina-gorgia.it www.cascina-gorgia.it Cascina Gorgia è anche una fattoria didattica e organizza gite a cavallo.








Prova le Birre Artigianali Piemontesi !